Wet brush, ogni riccio un capriccio – review

Scegliere la spazzola giusta è un eterno dilemma: legno, antinodi, supertech, in fibra di carbonio…Se poi hai i capelli ricci come me, apriti cielo!
Oggi vi racconto la mia consolidata esperienza con le spazzole Wet Brush dopo due anni di utilizzo. Promosse o bocciate?

L’idea di questo post nasce più di un anno fa, ma ho voluto aspettare a lungo prima di parlarne, perché spesso l’entusiasmo iniziale ci fa un po’ perdere l’obiettività.
Io ho acquistato un tris di spazzole Wet Brush Pro (anzi 4, ma una l’ho regalata) nei primi mesi del 2017, su QVC.
La forza spingente era la copiosa caduta di capelli a seguito della gravidanza e volevo illudermi di limitare i danni con una spazzola che non strappasse i capelli.

Le tre spazzole sono diverse tra loro per design e funzione, e ad oggi ne ho usate due.
La prima, quella per cui in realtà ho acquistato il kit, è la Flex Dry, l’unica che si può utilizzare con il phon, caratterizzata da una struttura molto leggera e con molti vuoti, proprio per favorire il passaggio dell’aria tra i capelli durante l’asciugatura.
La seconda invece è la Paddle, di forma rettangolare con il retro forato. Studiata per districare i capelli e applicare meglio il balsamo o altri trattamenti, è l’ideale da usare sotto la doccia perché si asciuga molto velocemente proprio grazie ai fori sul retro.
Io l’ho usata indistintamente come spazzola da tutti i giorni e in doccia senza (farmi troppi) problemi.

La terza, ancora nella sua confezione in un cassetto, è invece una classica spazzola ovale.
Quest’ultima e la Paddle non possono essere usate con il phon, perché il calore andrebbe a rovinare il materiale con cui sono fatte le setole e quindi addio spazzole.

Nelle ultime settimane, ripensando a questo post da scrivere, ho ripreso in mano la mia vecchia spazzola di legno per fare un confronto dopo lungo periodo e posso dire con certezza che ci sono grandi differenze:

  • le Wet Brush, indistintamente dal modello, districano meglio di una spazzola tradizionale, sciolgono i nodi e non fanno male, al pari delle Tangle Teezer;
  • ritrovo meno capelli sulla spazzola e per terra (ovviamente non fanno miracoli, quelli che devono cadere cadono)
  • tendono a perdere i pallini che proteggono le setole a lungo andare, le mie stanno iniziando ora a perderne un po’. Questo era un problema che con le spazzole in legno o la Tangle Teezer avevo dimenticato…

Nel complesso le promuovo, ma se dovessi consigliarne una direi la Flex Dry, o un modello analogo, accertandosi che possa essere utilizzato con il phon.
La grande differenza con la Tangle Teezer classica sta semplicemente nella presenza del manico e quindi nella comodità d’uso, ma lo svantaggio di non poterle usare con il calore penalizza ugualmente alcuni modelli.

Quando anche la mia Flex Dry inizierà a perdere i pallini delle setole, credo che la ricomprerò, salvo nuove illuminazioni. La mia Paddle invece verrà sostituita a breve dal modello classico che attende nel cassetto.

Ora però sono curiosa di sapere da voi qual’è la vostra spazzola preferita e se avete mai usato una Wet Brush.
La mia ricerca della spazzola perfetta infatti non si interrompe qui…attendo consigli!

A presto!

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