Decluttering e minimalismo
Cosa significano veramente queste due parole? Stanno ad indicare che dobbiamo buttare via tutto quello che non è strettamente necessario? Che dobbiamo vivere con 4 vestiti e una tazza?
No, non è questo il loro significato.
In questo post vorrei approfondire un po’ questi due temi per fare chiarezza.
Decluttering
dall’inglese to declutter, mettere in ordine, fare spazio; spazio non solo fisico, ma anche mentale.
Anzi, direi che il decluttering è un processo che parte dalla testa e poi si esplica materialmente come risultato fisico.
Fare spazio per le cose e le persone a cui teniamo, ciò che ci rende felici e ci trasmette serenità. Ecco perché non vuol dire buttare via le cose che non servono.
Neanche il mio abito da sposa mi serve, ma non mi sognerei mai di buttarlo, perché è un ricordo molto importante.
Mentre i vestiti che non metto perché non mi fanno sentire a mio agio, sì, li potrei far uscire da casa, regalarli, venderli, fare in modo che possano essere utili a qualcuno.
Minimalismo
dall’inglese minimalism, derivato di minimal “minimo” nel senso di estremamente semplice. Anche in questo caso il primo significato è mentale.
Permettetemi una breve parentesi; vi ricordate il post che scrissi qualche tempo fa dal titolo “La decrescita (in)felice“?
Se non lo ricordate o non lo aveste letto, vi consiglio di dedicare due minuti a quel post.
Sento che sempre più sto andando verso questo stile di vita e se mi vedeste, o vedeste la mia cronologia di ordini su Amazon, non sembrerebbe proprio. O per lo meno non sembrerebbe lo stile di vita che comunemente ci si immagina come minimalista.
Minimalismo è per me sinonimo di decrescita, di scelte consapevoli, di lungimiranza.
E anche di controtendenza. Consapevolezza è forse la parola più adatta da associare a minimalismo.
Se torno indietro di qualche mese e guardo la mia casa, il mio armadio, il mio cassetto dei trucchi, vedo molte cose acquistate sull’onda dell’entusiasmo, dell’offerta imperdibile, dell’occasione.
Ma ero consapevole di ciò che stavo scegliendo? Forse no, altrimenti non le avrei eliminate, non le avrei regalate, vendute.
Minimalismo è uno stile di vita, pensare prima di fare una scelta, che si tratti di un acquisto o di un atteggiamento.
Banalmente, è scegliere di trascorrere la domenica al centro commerciale piuttosto che a passeggio o al parco con la mia famiglia.
Prestare attenzione alle persone che ci circondano e alle cose che ci circondano.
Spero di avervi fatto riflettere con questo post, di aver smosso qualcosa…
che approfondiremo man mano, insieme, nelle prossime settimane.
Fatemi sapere nei commenti cosa ne pensate, a presto!
Se questo è minimalismo, lo voglio adottare anch’io! Diciamo che in parte, per me, è qualcosa di molto vicino al mio attuale modo di fare, ma sento di poter fare ancora qualche significativo passo in avanti. Sono convinta che bisogna smettere di acquistare così, come se niente fosse, solo perché, magari, costa poco: meglio riflettere un attimo su cosa c’è dietro al prodotto che vediamo esposto. E, naturalmente, sulla sua effettiva utilità per noi.
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Spesso si pensa che minimalismo voglia dire vivere con due cose in croce, eliminare tutto ciò che non è necessario alla sopravvivenza, ma non è così.
Se accendere una candela profumata in casa ti fa stare bene, pur non essendo strettamente vitale, perché eliminarla? Io credo che se facciamo attenzione a circondarci solo di ciò che ci fa stare bene davvero, allora ci avviciniamo sempre più ad uno stile minimalista. Ma deve sempre partire da una volontà forte di cambiamento.
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La volontà è alla base di molte cose in realtà.
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