Marie Kondo – 1 anno dopo

Vorrei dirvi che ho finalmente terminato il riordino con il metodo Konmari ad un anno dal suo inizio.

Ebbene sì, ce l’ho fatta!

La vera verità è che nella mia attuale casa gli unici ricordi di ho potuto fare cernita erano un sacchetto enorme pieno di cianfrusaglie e foto provenienti dalla mia vecchia camera…

Ciò di cui vi voglio parlare oggi però, è di come sia cambiato il mio approccio agli oggetti dopo un anno di Marie Kondo. L’impatto più visibile si è avuto sicuramente nel reparto abbigliamento/accessori: quando decido che una maglietta, una borsa, delle scarpe hanno finito la loro vita in mia compagnia – per qualsiasi motivo – il tempo che impiegano a uscire dalla porta è minimo. Non aspetto di accumularne due-tre, vado e metto nella raccolta della Caritas.

Sono molto più attenta ai vestiti e alle scarpe che compro, ne prendo molti meno di un tempo ma cerco di puntare su pezzi di qualità, magari made in Italy, e che si abbinino a più di un capo che già possiedo.

Qualcosa non mi piace più in casa o non lo sto più utilizzando? Lo vendo online, o in casi estremi, lo regalo nei gruppi su Facebook tipo “Te lo regalo se te lo vieni a prendere”.  Se qualcosa mi piace molto ma si è rovinata la porto a riparare velocemente e non la tengo in attesa per tempi atavici.

E sul fronte make up ho assistito ad una rivoluzione: non ricordo qual’è l’ultima volta che ho comprato un ombretto. L’ultimo rossetto a novembre dell’anno scorso. tre smalti solo perché finalmente erano i colori che volevo e costavano 1 euro ciascuno. Perché so che sono prodotti che uso poco e di rossetti ne ho quanto basta – anche se…. – …piuttosto investo in skin care.

Ecco, questo sì è il mio punto debole. Confesso.

Il portacarte che teniamo nello studio viene riesaminato almeno una volta a settimana e le carte da archiviare vengono messe al loro posto velocemente senza stazionare in giro troppo a lungo. Ora è più semplice trovare i documenti che si cercano perché sono tutti nello stesso posto e quando per esempio devo fare un reso a QVC so esattamente dov’è il modulo dell’acquisto.

Ben lontano dalla perfezione, che non fa assolutamente per me, ma sicuramente una buona mano questo metodo me l’ha data, nonostante io l’abbia applicato con i dovuti adattamenti, uno su tutti, no i libri non si buttano.

Sapete qual’è l’unico neo? I regali. I regali che ti fanno gli altri, soprattutto quando sono “fatti per fare”. In quei casi quando ti ritrovi la cornice o l’oggetto che non ti piace, che non usi, che hai appena buttato. Liberarsene subito. Non ci riesco, mi sento in colpa…devo aspettare un po’ di tempo, vedere che non lo uso/non mi piace/non mi serve. Solo dopo riesco a liberarmene.

Ancora non ho trovato pace con il metodo di piegare e organizzare a pacchetti…ma di questo parleremo un’altra volta e magari vi mostro come ho riorganizzato i vari spazi.

E voi? Che impatto ha avuto Marie Kondo nella vostra quotidianità? Ma soprattutto, come gestite i regali non graditi?
A presto!

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