Impariamo a viaggiare!
Questo è un post un po’ polemico quindi se non siete di buonumore passate oltre…è polemico ma mai maleducato.
Nasce dopo aver sentito troppe persone lamentarsi inutilmente per piccoli o grandi imprevisti, disguidi&co. durante un viaggio, gente che invidia chi viaggia e la critica per il solo gusto di farlo…
Le frasi che hanno costituito il germe di questo post sono, tra le altre:
- Viaggiare costa troppo
- Non ha senso andare in capo al mondo quando alcune cose si possono vedere anche vicino a casa o nella variante basta guardare i film o i documentari per vedere altri posti
- Dove vuoi che vada con un bambino? Devo sempre portare un sacco di bagagli, il lettino, il seggiolone, la baby sitter…
- Ho fatto ore e ore di fila, c’era troppa gente
- Si fa fatica a trovare del cibo commestibile (=italiano) in quei paesi.
E qui ci starebbe un bel lampo con tuono annesso. BADABAM!
Prima di iniziare chiariamo che con il termine “viaggio” e/o “viaggiare” intendo visitare posti diversi da quelli che vediamo tutti i giorni. Quindi tutto quello che scriverò si potrà applicare a “il tour della Colombia in 20 giorni” come a “una gita fuori porta alla Cascata delle Marmore”. Andiamo per punti:
Viaggiare costa troppo
Viaggiare costa, è vero. Non costa troppo, costa tanto quanto lo vuoi far costare. Viaggi diversi avranno costi diversi, non sto dicendo che con gli stessi soldi di una settimana a Bibione si può fare il giro del mondo, ma si può fare la settimana a Bibione superlusso o la settimana a Bibione economica, il giro del mondo economico o il giro del mondo superlusso. Ognuno sa cosa può permettersi e si organizza di conseguenza. Esistono alcuni trucchetti, banali, come informarsi, prenotare per tempo, cercare le offerte migliori, mangiare cibo locale e limitare i souvenirs. Negli ultimi anni è stato tutto un fiorire di compagnie aeree low cost, car sharing, tariffe scontate per chi prenota prima…ingegnamoci.
Non ha senso andare in capo al mondo quando alcune cose si possono vedere anche vicino a casa
Odio questa affermazione. Non la posso sentire, mi fa ribollire il sangue, i capelli diventano crespi e si sbecca lo smalto (le rare volte in cui ce l’ho). Io sono la prima a dire che alcune spiagge in Italia fanno concorrenza alle isole caraibiche, ma mai e poi mai e poi mai (ad libitum sfumando), insomma MAI, mi sognerei di dire una cosa del genere. Ogni luogo è unico, anche se alcuni anfratti dell’Asinara assomigliano alle spiagge di Creta, anche se i paesi dell’est europa hanno architetture molto simili tra loro, anche se le metropoli possono assomigliarsi un po’. Dì piuttosto che non ti piace viaggiare o che non hai voglia. Non criticare chi si può permettere/vuole vedere altri posti nel mondo. E poi i documentari a me fanno solo venire voglia di vedere quei luoghi dal vivo!
Dove vuoi che vada con un bambino?
Ovunque. Insegnamo ai bambini a scoprire ciò che è diverso, stimoliamo la loro curiosità, aiutiamoli a crescere con una mente aperta. I bambini non sono delle zavorre. E non hanno neanche bisogno di tutto quello che di solito gli portiamo dietro.
Mi aspetto il commento “facile per te parlare, cosa ne sai?”.
Certo, viaggiare in coppia o da soli è più pratico che farlo con dei bambini. Ci possono essere bambini più o meno abituati a viaggiare, più o meno adattabili ma conosco persone che con figli piccoli hanno fatto traversate oceaniche e viaggi bellissimi. Ricordo viaggi di famiglia nelle capitali europee con mia sorella piccola (che doveva far passare il pupazzo sotto lo scanner dei controlli di sicurezza) e non mi è mai sembrata una tragedia (o sbaglio mamma?). Non serve andare in Indonesia…ma non si può nemmeno chiuderli in casa perché senza quel gioco/quel letto/la baby sitter non si può uscire.
Ho fatto ore e ore di fila, c’era troppa gente
Questo mi è capitato di sentirlo soprattutto in occasione di Expo o di altre mostre. Anche qui vale sempre il fattore organizzazione. In certi posti si sa che c’è coda. Al Louvre c’è coda, agli Uffizi c’è coda…a Gardaland c’è coda. Cerchiamo se esistono dei pass, delle file prioritarie per chi ha bambini piccoli o per gli anziani, se si può prenotare l’ingresso, se con qualche abbonamento ci sono file dedicate. E poi portiamo un po’ di pazienza. La coda è snervante, ma stare in coda e sentire gente che si lamenta in continuazione lo è ancor di più. Con i bambini inventate dei giochi, per esempio dire a turno un animale che inizia con una data lettera dell’alfabeto a partire dalla A fino alla Z (esiste il copyright della mia famiglia su questo gioco!)
Si fa fatica a trovare del cibo commestibile (=italiano) in quei paesi.
Vedere gente che in Egitto va a mangiare la pizza mi fa cascare le braccia, così come sentire gente che sostiene quanto sia costoso mangiare in Thailandia perché non ci sono tanti ristoranti italiani. Visitare un paese significa anche conoscerne la cultura e quindi il cibo. Può non piacerci, ma almeno proviamoci…è possibile resistere una settimana senza spaghetti e senza pizza? (E lo dice una che vivrebbe di spaghetti e pizza). La cultura di un popolo è soprattutto nel cibo. Noi italiani lo sappiamo bene…però siamo strani, a casa mangiamo giapponese/cinese, all’estero mangiamo pizza.
Capisco che non tutti possano essere entusiasti quanto me quando si tratta di fare un viaggio, ognuno ha le sue passioni. Ciò che non mi piace affatto è sentire persone invidiose che criticano chi viaggia, chi spende/investe i suoi soldi in un viaggio, chi ama trascorrere le vacanze ogni anno in un posto diverso. Non serve trovare sempre delle scuse, basta ammettere che viaggiare non rientra tra i propri interessi.
Oh là! Adesso va meglio…Potrei scrivere una guida universale all’organizzazione di un viaggio…che ne dite?
A presto!
Una copia della guida (autografata!) per me, grazie!
Ti quoto al 100% su tutti i punti, e sul “viaggiare costa troppo” posso aggiungere che, se si ama viaggiare, si trova sempre una destinazione che ispira e per la quale vale la pena di risparmiare un po’, sia a 10 km da casa che dall’altra parte dell’oceano, l’importante è esserne convinti!
E’ ovvio che se hai disponibilità cento, non ha senso andare a scegliere un viaggio che costa mille, poi per forza ti sembra tutto caro….
(però ogni tanto qualche lamentela scappa anche a me….confesso!)
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Il disguido, il problema ci può sempre stare. Se qualcuno mi avesse visto a Caracas bloccata in aeroporto, senza moneta locale, senza sapere cosa fare e con tanta rabbia (presto lo racconterò sul blog) avrebbe pensato anche di me che sono una che si lamenta sempre…
La guida potrei metterla in cantiere per il 2016, magari a puntate 😉
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e con le foto del consorte, ovvio!
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Certamente! Tornerà presto anche lui con un’altra puntata di M.’s tips appena la situazione lavorativa gli darà un po’ di tregua 🙂
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Io non mangio mai straniero a casa, da siciliana doc non mangerei mai un cannolo a Milano e all’estero, giustamente, mi piace mangiare la cucina locale… ogni cosa al suo posto. La gente cerca i pretesti, è strana boh… sono entrata in una sorta di fase zen: mi secca combattere con certe mentalità e persone, le evito direttamente così evito giramento indesiderato di balls 😀
Ti devi lamentare? RESTATENE A CASA!
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Allora non sono l’unica pazza…pensa che solitamente all’estero quando le visite sono solo guidate scelgo sempre la guida in inglese! 😀 io a casa mangio un po’ di tutto e a proposito di cannoli, quando ci sono i banchetti siciliani in città, non posso farne a meno anche se non sono proprio come quelli che si mangiano in Sicilia. Mi piacciono tantissimo!
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Ahahah sei mai venuta qui? 🙂 per i dolci è una tentazione continua… a me piace mangiare locale quando viaggio, appunto, perchè a casa non ne sento l’esigenza ecco. Noi dalla mente aperta condividiamo l’idea che se viaggi ti adegui in tutto e per tutto al posto in cui vai, cioè si viaggia pure per questo! Altrimenti te ne vai in un villaggio turistico vicino casa tua e ti fai la vacanza… chi è davvero motivato sa come si organizza un viaggio, bambini compresi 🙂
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Sì, in Sicilia ho visto tutta la zona tra Catania e Agrigento, più Caltagirone…poi ogni tanto ci torno per lavoro ed è terribile…dei buffet di colazione da non sapere dove guardare! Me ne ricordo uno dove oltre alle cose classiche, brioche, pane ecc, c’era un tavolo ENORME, pieno di torte con la ricotta, cassate, cannoli…potendo non sarei mai andata al lavoro, avrei fatto solo colazione!
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Ahahahahah poi noi tendiamo sempre ad esagerare XD allora devi farti la Palermo e il lato ovest!! 🙂
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Eravamo indecisi per l’estate appena passata tra Sicilia muovendoci tra Palermo e Trapani e la Sardegna…sai già com’è andata a finire. Ma prima o poi arrivo anche lì!
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Sono d’accordo con molte cose che dici, specialmente sul fatto che la gente non dovrebbe criticare chi decide di investire i propri soldi in un viaggio. Spesso si tratta o di invidia o di semplice chiusura mentale. Poi sì, ci sono anche le persone che semplicemente non amano viaggiare, ma lo dicono apertamente e non fanno smorfie quando sentono i racconti altrui!
Sul viaggiare con bambini non mi pronuncio.Teoricamente penso anch’io che debbano imparare a viaggiare sin da piccoli, ed è quello che vorrei fare se ne avrò. Però è innegabile che mentre in coppia puoi girare dalla mattina alla sera, senza preoccuparti di dove e a che ora mangerai, e arrangiandoti con bagni pubblici di fortuna, con i bambini gli orari dei pasti li devi rispettare almeno a grandi linee, i bagni devi cercare quelli più igienici, e soprattutto girare con i bambini implica o di tenerli in braccio o di calibrare l’andatura sulle loro gambette corte, di conseguenza non puoi girare tanto quanto in coppia. Viaggiare con i bambini non dico sia impossibile, ma di sicuro richiede molta più organizzazione, e probabilmente qualche spesa in più. Vedremo in futuro cosa riusciremo a fare!!
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Viaggiare con i bambini è sicuramente molto diverso dal viaggiare in coppia, vedo le differenze tra i grandi viaggi di famiglia che facevo anni fa e i viaggi che faccio adesso. Però non è impossibile, richiede più organizzazione, tempi più lunghi e soluzioni diverse. Mi ricordo che durante il nostro tour in Slovenia abbiamo incrociato una coppia con tre figli, di cui uno di 1-2 anni che hanno fatto il nostro stesso giro e li incontravamo dappertutto. Come sempre, quando c’è la volontà si può riuscire…vedremo cosa accadrà in futuro 😉
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Sai, questo che hai appena detto mi ha fatto riflettere su una cosa: probabilmente le famiglie straniere si fanno meno problemi a viaggiare con i bambini. Tu evidentemente hai avuto una famiglia fuori dalla media, ma credo che la maggior parte delle famiglie italiane siano molto “chiocce” e si sentano in colpa a strapazzare i propri figli – tendenzialmente intendo. Succede soprattutto a quei genitori che non hanno viaggiato molto loro per primi. Per gli stranieri è diverso. E’ capitato spesso anche a me di incontrare nei miei viaggi famigliole, anche numerose, di norderuopei con bimbi piccoli al seguito. Mi è capitato anche di vedere una signora penso svedese con un bambino di 2-3 anni al GUINZAGLIO in aeroporto! In pratica il bimbo aveva una specie di bretelle incrociate sulla schiena con un gancetto tra le scapole e un guinzaglio attaccato! Nessuna mamma italiana media metterebbe al guinzaglio il proprio bambino… Però intanto quella signora se ne andava tranquillamente in vacanza con il pupo… La mamma italiana attende che il figlio sia almeno un po’ cresciuto! Io da bambina con la famiglia ho fatto solo vacanze “nazionali” al mare o in montagna, e solo dopo che anche mio fratello aveva superato gli 8 anni. 🙂
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Questo è vero, all’estero si è meno preoccupati di viaggiare. Bambini con le bretelle e “guinzaglio” li ho visti anch’io in effetti. La famiglia di cui ti parlavo era di Roma, però avevano uno spirito molto avventuriero!
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Le eccezioni ci sono… Come dicevo, penso dipenda molto da come sono abituati i genitori… Persone che sono abituate a viaggiare, probabilmente sono più propense a lanciarsi all’avventura anche quando hanno i bambini. Poi dipende anche da bambini e bambini… Ci sono quelli più cagionevoli che si ammalano spesso, e quelli più robusti. Ci sono quelli che mangiano tutto e quelli che sono intolleranti o allergici a tutto. Anche questi secondo me sono fattori che incidono non poco… Mamma mia che discorsi, mi viene solo voglia di partire al più presto per una vacanza!! 🙂
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Ah ah ah! Le valigie da noi sono sempre pronte, partiamo?
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Ok! Pronti!!!
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Polemico non direi, piuttosto giustissimo!!!! Bravissima!!!
Condivido TUTTO Elena, compreso il viaggiare con i bimbi!!!
Mattia ha preso il suo primo aereo (io e lui soli per la maggior parte dei voli) ad 1 mese di vita e fino a che Ryan ci ha permesso di partire da casa, verso casa… bhè, siamo tornati dai miei ogni 2 mesi!!! L’ho caricato in auto a pochi giorni di vita, con i parenti che dicevano: fino al battesimo non si esce!!!
E’ sufficiente organizzazione e furbizia e chi si ferma è perduto, la crescita passa anche per il girare il mondo!!!
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Oh che bello, un commento di una mamma viaggiatrice! Sono d’accordo con te, girare il mondo o anche solo l’Italia è un’ottima scuola per diventare curiosi fin da piccoli…fortunato Mattia 🙂
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sì, è vero, con la volontà e la voglia di partire si fa tutto e gli ostacoli in genere sono preconcetti di chi non ama viaggiare o di chi, diciamocela tutta, è abbastanza invidioso….
poi, come dicevi tu prima, può sempre capitare l’inghippo, ma quello ti succede anche se vai a fare la spesa e non funziona il bancomat, per dire….
noi 3 giriamo in camper e quindi ci “dobbiamo” limitare all’Europa, ed alcuni si meravigliano che nostro figlio, 15 anni, voglia ancora venire in vacanza con noi…..beh, evidentemente viaggiare gli piace! immagino che desidererà fare anche vacanze coi suoi amici, però un viaggio più lungo e con mete magari non raggiungibili in compagnia…non si rifiuta mai 😀
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L’ultimo viaggio con i miei l’ho fatto a 21 anni se non ricordo male! Mi sa che verrà con voi ancora per un bel po’ 😉
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Quoto tutto, in pieno. Ma ti farei volare 7 ore con mio figlio…forse cambieresti lievemente il punto “Viaggiare con i bambini” e lo trasformeresti in “Viaggiare con bambini che non rompano i cocomeri agli altri viaggiatori” ;D scherzo ovviamente. Un abbraccio
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Ah ah ah! Guarda a volte gli adulti sono molto più fastidiosi dei bambini sui voli…una volta quella dietro di me mi ha tirato la valigia in testa nel cuore della notte mentre tutti dormivano! 🙂
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L’ha ribloggato su #buonviaggioe ha commentato:
Concordo in pieno su questo post.
Niente scuse ragazzi, e niente cazzate… Impariamo a viaggiare!!
Dateci un’occhiata! 😉
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Fino a qualche ora fa credevo di essere tra i pochi a pensarla così…grazie del sostegno!
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Concordo con te al 100%! Non sono amante della cucina cinese/giapponese e dell’est, quindi quello sarebbe l’unico posto in cui farei fatica ad adattarmi al cibo…per il resto cerco sempre di mangiare solo la cucina del posto, anche perché è inutile mangiare una pizza o bere un caffè all’estero…sono cari e non buoni! tanto vale mangiare quello che sanno cucinare loro!
Concordo anche per i prezzi…io sono andata in Olanda con 20€ di aereo (andata e ritorno) e mi sono fatta tre giorni, prendendo solo il venerdì di ferie…se trovi l’offerta giusta spendi poco!
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A volte è sufficiente un po’ di organizzazione! Vedo che siamo una buona compagnia di gente che ha paura che gli caschi il tetto in testa 😉
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Questo post mi ha fatto venire in mente una cosa che mi è successa di recente: ricordi che il mese scorso è stato dichiarato lo stato di emergenza alle Maldive per cui tutti i voli sono stati bloccati? Ecco, in coda ad un articolo su un noto quotidiano online c’erano una sfilza di commenti del tipo ‘ben gli sta agli italiani che sono là/ la prossima volta se ne stiano a casa loro/ Noi c’abbiamo la sicilia, la sardegna etc.”.
Non ci ho visto più.
Ho cercato di spiegare con toni pacati che Maldive e Sicilia, per quanto ENTRAMBE bellissime, NON sono intercambiabili. Chi va alle Maldive non cerca quanto la Sicilia ha da offrire e viceversa; rispondono a due ‘bisogni’ turistici diversi. Apriti cielo. Si è scagliata contro di me una serie di commenti offensivi, di cui “esterofila ignorante piena di pregiudizi verso il tuo paese” è stato il più gentile. Cosa rispondere a queste persone? Nulla, sono uscita dalla conversazione perchè, tanto, a lavare la testa agli asini si spreca tempo e sapone.
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Quanto ti capisco! Io cerco sempre di girare molto anche in Italia, soprattutto per i weekend o in giornata, ci sono posti bellissimi, ma sono viaggi diversi e ovviamente come dici tu, rispondono a esigenze di viaggio diverse!
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…e poi c’è chi di viaggi può permettersene solo uno all’anno o nemmeno…vuoi perchè è senza lavoro, vuoi perchè ha debiti, vuoi perchè è stato fregato dalla vita e allora non basta dire che si può farlo in tanti modi, quando l’hai fatto una volta se riesci devi fermarti comunque per un po’ o fino a che potrai permettertelo di nuovo e questo non è viaggiare come lo intendi tu….la tua agenda è zeppa di mete, ma se ne avessi solo una? certo la apprezzeresti lo stesso, forse anche di più ma ci sono anche persone che vorrebbero e non possono per cause di forza maggiore e tante volte fa male vedere gli altri fare cose decine di volte più di te…
Una piccola cosa sul cibo…condivido pienamente il tuo pensiero sul non mangiare Italiano all’estero! io è la prima cosa che penso quando devo partire per un viaggio, “Cosa potrò mangiare di tipico in quel posto?” e sopratutto mi fa piacere che gli stranieri vengano in Italia anche per assaggiare la nostra cucina! perchè non dovremmo farlo anche noi?!
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Ciao Tiama, il tuo commento mi ha fatto riflettere, e ho pensato a lungo la risposta per non sembrare banale. Hai ragione, la mia agenda e’ piena di mete che vorrei vedere almeno una volta nella vita, ma non so se ci riusciro’. E’ vero, posso permettermi di viaggiare, perche’ ho la fortuna di avere un buon lavoro e perche’ sebbene adori borse e scarpe, preferisco spendere i soldi in viaggi. Ogni caso e’ a se’ ma credo che uno o dieci viaggi all’anno, l’importante sia sempre goderseli al massimo. Credo che se non avessi la disponibilita’ economica che ho ora rinuncerei a molte cose pur di fare un viaggio che desidero. E anch’io invidio chi puo’ permettersi viaggi piu’ costosi dei miei, piu’ viaggi di quelli che faccio io…
Tra poco visitero’ un paese affascinante, con una cucina che adoro e se penso a questo viaggio, penso al cibo e a quante cose buonissime assaggero’ e mi portero’ a casa.
Intanto ti mando un grande augurio perche’ passi questo brutto periodo…!
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