Marie Kondo: a noi due!

Ebbene sì, ci sono cascata anch’io.
Avevo acquistato il libro di Marie Kondo, “Il magico potere del riordino” in versione ebook, sia per risparmiare un pochino (7.99 euro), sia per non avere un altro oggetto da konmarizzare in caso avessi intrapreso il metodo di riordino descritto nel libro.marie kondoIl web è pieno di articoli riguardanti il contenuto del libro e quindi farò solo un brevissimo riassunto per far capire a chi non ne avesse mai sentito parlare di cosa stiamo trattando.

Marie Kondo è una donna giapponese che tiene dei corsi sul riordino. Il suo metodo si basa essenzialmente sul circondarsi solo di ciò che ci fa sentire bene. In linea con la cultura animista parla agli oggetti, alla casa, ai vestiti e li tratta in modo da farli sentire bene.
Il riordino per la Kondo si ottiene non un po’ alla volta, ma tutto insieme e lavorando per categorie invece che per spazi. In sostanza si devono raggruppare tutti gli oggetti delle varie categorie considerate e prenderli in mano uno ad uno per capire quali sensazioni ci trasmettono. Sulla base di queste sensazioni va fatta la cernita.

Per una descrizione più dettagliata mi appoggio a Tatiana di Green Tea For Breakfast che questo percorso l’ha già fatto e lo ha descritto sul suo blog: in cosa consiste il metodo Marie Kondo.

Ho letto tutto il libro in un paio di giorni e i miei pensieri sono stati, in sequenza temporale:

  • vediamo se è vero che questa è pazza come si legge in giro
  • forse sì è pazza
  • è decisamente peggio di me
  • no non ci credo che parla ai vestiti
  • no non potrei mai buttare via tutta quella roba
  • figurati se ogni sera svuoto completamente la borsa, così il giorno dopo vado al lavoro senza badge
  • no io i libri non li butterò mai
  • ok, lettura interessante ma non lo farò mai
  • al massimo farò un po’ di decluttering.

Ho lasciato passare del tempo, ho cercato di metabolizzare la lettura e di capire se potesse fare al caso mio. Durante le ferie, quelle rilassanti per davvero, in Sardegna, ho meditato a lungo su come riorganizzare alcuni armadi, su qualche oggetto da vendere perché inutilizzato ecc. E riempivo le mie bacheche di Pinterest con immagini di cassetti perfettamente ordinati per colore, abiti in ordine, scarpe e borse in bella vista come in una boutique. Più aggiungevo pin alle mie bacheche, più mi accorgevo che non aveva senso riordinare le borse e le scarpe se prima non avessi riordinato i vestiti. E mi venivano in mente tutti i capi che non ho più messo o abiti con i quali non mi sento a mio agio ma che non ho il coraggio di buttare.

Does it sparks joy?Buttare è un verbo sbagliato. Io l’ho tradotto con far uscire di casa. Sostanzialmente credo che il metodo di Marie Kondo abbia un fondo di verità, e ve lo racconterò nei prossimi post con la mia esperienza tuttora in corso: è vero che se prendi in mano gli oggetti/vestiti uno per uno, sai subito se lo vuoi tenere davvero oppure no. A volte è facile, a volte è più difficile. Confesso di aver fatto qualche piccolo compromesso. Ma è liberatorio.
L’unica cosa che trovo sbagliata nel metodo che l’autrice propone, ma è una questione etica, è trasformare in spazzatura tutto quello che non si vuole più. Preferisco regalare una seconda vita a quegli oggetti, quelli in ottimo stato ovviamente.

Per il resto, Marie Kondo a noi due!

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